Fra i vari fattori che accomunano i diversi modi di andare in bici c’è anche una naturale curiosità, propria di quasi tutti i ciclisti, nel voler calcolare e tenere conto dei chilometri fatti. La tecnologia odierna mette a disposizione numerosi strumenti per fare questo, fra smartphone e ricevitori gps, ma a molti, quando si va in bici, piace staccare da tutte queste “comodità” moderne. Ci viene in aiuto quindi un piccolo, leggero e semplice strumento, a basso contenuto tecnologico, che è possibile montare sulle nostre biciclette ormai da decenni: il contachilometri per bici.
Ricordo ancora il primo contachilometri che ho visto in vita mia, una ventina di anni fa: mi pare fosse il premio per una raccolta punti trovati nelle confezioni di merendine, ed era nero con i tasti arancioni. Quelli che si possono trovare ora nei negozi di bici in vendita a pochi euro (una decina circa) non sono molto diversi. Sono costituiti da un magnete da montare su un raggio della ruota anteriore, un sensore che rileva il passaggio del magnete, e un cavo che manda gli impulsi a una centralina con display dove i dati vengono elaborati e presentati al ciclista. Una volta inserito il dato relativo alla circonferenza della ruota, sapendo la frequenza di passaggio del magnete sul sensore, la centralina è in grado di calcolare velocità attuale, distanza percorsa e velocità media, oltre che di memorizzare velocità massima e distanze parziali. La centralina è alimentata da una piccola batteria, spesso una CR2032 che può durare molti mesi, dato il minimo consumo energetico del contachilometri per bici.
Bisogna precisare che, per pure ragioni commerciali di differenziazione dei prodotti, alcuni dei contachilometri più economici non hanno alcune funzioni: spesso quella che manca è la velocità media. Sarebbe facilissimo e a costo zero aggiungere questa funzione a tutti i contachilometri, ma non facendolo si possono mettere in vendita due prodotti, uno da 10€ e uno da 20€ più completo, e realizzare un profitto enorme sul secondo; ad ogni modo, noti tempo di percorrenza e distanza, è facile calcolare da sé la velocità media.
L’unico motivo per il quale potreste voler spendere più di una decina di euro per un semplice contachilometri (in un altro articolo parleremo dei ciclocomputer più evoluti e costosi) è per acquistare una versione senza fili: è più facile da montare, il filo che non c’è non può spezzarsi, e interferisce di meno con l’estetica della bici; semplici contachilometri senza fili si trovano in vendita a venti-trenta euro.
Montare un contachilometri per bici è operazione facile e alla portata di tutti.
Iniziate fissando il sensore sulla forcella della bici. Non lo posizionate troppo vicino al mozzo: la distanza fra forcella e i raggi della ruota diminuisce avvicinandosi al mozzo, e non ci sarebbe spazio per il passaggio del magnete. 4 o 5 dita di distanza dal mozzo (misurate lungo la forcella) dovrebbero bastare; prima di fissare definitivamente il sensore montate il magnete su uno dei raggi della ruota anteriore, e assicuratevi che vi sia una distanza di pochi mm (3-4mm vanno bene). In questo modello la base del sensore è dotata di due fori attraverso cui far passare delle fascette da elettricista.
Cominciate a far risalire il cavo verso il manubrio. Avvolgerlo (non troppo stretto) attorno al canotto della forcella e poi attorno a un cavo di freno o cambio aiuta a tenerlo fermo. Nel tratto fissato attorno alla forcella potete usare un altro paio di fascette da elettricista (ancora: non stringete troppo) per fissare meglio il cavo. Nelle foto abbiamo tolto la ruota per avere un’immagine più chiara.
Gli ultimi centimetri di cavo possono essere lasciati liberi di arrivare alla base del contachilometri. In quasi tutti i modelli infatti la centralina vera e propria può essere staccata dalla base. Il modello in foto ha una base in plastica da innescare su una fascia di gomma flessibile, a sua volta fissata al manubrio da due fascette.
E’ giunto il momento di fornire al contachilometri l’unico dato di cui ha bisogno: la circonferenza della ruota. E’ un’operazione abbastanza semplice, ma da fare con precisione. Apparentemente si potrebbe pensare: avendo una bici con ruote da, ad esempio, 26 pollici (cioè 66,04 cm: questo è il valore del diametro della ruota), la circonferenza della ruota dovrebbe essere di 66,04 x 3,14= 207,36 cm. In realtà molto dipende dal tipo di copertone che si monta. Per questo motivo, vale la pena perdere 5 minuti a prendere con precisione la misura della circonferenza.
Per farlo, potete procedere in questo modo:
Fate corrispondere la valvola della camera d’aria con l’inizio di una delle mattonelle del pavimento di casa.
Cominciate a far avanzare la bici (ben dritta, aiutandovi con le stesse linee delle mattonelle), fino a quando la valvola non si trova di nuovo nel punto più basso della ruota. A questo punto basta contare il numero di mattonelle superate interamente (di cui potete facilmente misurare la lunghezza), aggiungere la misura dello spazio che divide la valvola dalla linea della mattonella precedente, ed ecco calcolata la circonferenza della ruota.
Se avete a disposizione un metro lungo e un amico, potete essere ancora più precisi misurando la lunghezza del percorso compiuto dalla ruota direttamente sul metro, senza l’ausilio delle mattonelle; se lo fate stando in sella potrete anche tenere conto della deformazione della gomma del copertone causata dal vostro peso.
Per inserire la cifra trovata nel contachilometri dovrete seguire le istruzioni del vostro modello.
In questo modo il contachilometri potrà calcolare precisamente la velocità della bici e la distanza compiuta. Un piccolo errore nella misurazione della circonferenza è inevitabile, e poco influente quando si pedala per poche decine di chilometri. Se volete maggiore precisione, soprattutto sulle lunghe distanze, dovrete affidarvi a un ciclocomputer più evoluto, dotato di gps (oltre che di molte altre funzioni).
Fonte:https://www.bikeitalia.it/contachilometri-per-bici-quale-scegliere-come-montarlo/
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