La bici non è solo un hobby, la bici non è solo una passione, la bici non è solo uno sport. Nel corso degli anni è diventata simbolo di attenzione per l’ambiente e ha iniziato a farsi sempre più spazio come mezzo di trasporto da utilizzare, da preferire.
Era il 25 Settembre 1992 quando a San Francisco una quarantina di appassionati ciclisti si riunirono a Market Street per bloccare pacificamente con le loro bici il traffico. Qual era il loro scopo? Rivendicare maggiori spazi e una città a misura di due ruote senza smog. Il piccolo gruppo divenne presto una massa critica e quello che era stato un incontro improvvisato, si trasformò in un appuntamento irrinunciabile che si diffuse in oltre 350 città tra cui Milano, Roma, Madrid, Londra, Buenos Aires, San Paolo e Porto Alegre. In Italia la “Critical Mass” si concretizzò solo dieci anni dopo il debutto americano, ma pian piano prese piede in città come Milano, Roma e Napoli.
Ma cos’è oggi la Critical Mass?
È un raduno spontaneo di biciclette che sfruttando la massa, ovvero la presenza di molti ciclisti, invade e blocca temporaneamente le strade adibite convenzionalmente al traffico automobilistico. Gli appuntamenti, che vengono pubblicizzati tramite affissioni, circuiti di amicizie e attivismo, si svolgono in luoghi pubblici ad alta visibilità.
La Critical Mass è dunque qualcosa che va oltre il semplice andare in bicicletta portando alla luce una tematica che al giorno d’oggi non può essere ignorata: la sostenibilità.
Se non siete semplici ciclisti, ma attenti pedalatori al mondo circostante non potrete non abbracciare e prendere parte a questa causa.
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