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L’anello dei Colli Euganei è un itinerario cicloturistico della provincia di Padova. E’ stato inaugurato nel 2012 dopo anni di cooperazione non sempre facile tra comuni interessati, provincia, regione e privati. E’ contrassegnato dalla sigla E2, ovvero percorso escursionistico di un solo giorno. L’intero tracciato circolare, che si sviluppa attorno al Parco Regionale, è lungo circa 63 chilometri ed ideale per una giornata (3-6 ore a seconda della bici e del ciclista), ma se si intende pedalare in tutta calma e fermarsi a visitare i luoghi d’interesse si può può dividere nell’arco di un week end, sostando in una delle strutture ricettive che offrono servizi dedicati per i cicloturisti.

L’itinerario, che costeggia diverse vie d’acqua, è quasi completamente pianeggiante: l’unica salita, peraltro abbastanza leggera, si trova in prossimità di Bastia. L’anello dei Colli Euganei attraversa piccoli centri abitati per cui non è indispensabile avere con sé scorte di cibo e acqua: i punti di sosta non mancano.

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Alcuni tratti sono di pista ciclabile separata asfaltata, altri a traffico promiscuo moderato a 30 km/h, e in minor parte sentieri bianchi. Non mancano però alcune criticità e deviazioni, dovute ad accordi non raggiunti tra gli enti locali e i proprietari di alcuni terreni, che non cogliendo la rilevanza turistica della ciclovia e le possibili ricadute economiche hanno impedito la perfetta realizzazione del percorso non concedendone il passaggio nel loro territorio. Alcuni contenziosi tra gli enti e i privati sono ancora in corso ed in alcuni casi lo Stato è ricorso all’esproprio concedendo un indennizzo economico. E’ anche vero che alcuni dei primi titubanti al passaggio di gruppi di cicloturisti italiani e stranieri si sono ricreduti e, anzi, poco dopo hanno aperto piccoli punti di ristoro lungo l’anello.

Sull’anello dei colli Euganei si incontra ogni tipo di bicicletta: da corsa, mountain bike o da turismo. A causa del tratto di sentiero bianco non perfettamente manutenuto, quest’ultima potrebbe essere la meno adatta o comunque quella che soffrirebbe di più una parte del tracciato. In questa situazione una bici ammortizzata, comunque non indispensabile, vi risparmierà qualche sollecitazione e un po’ di fatica. Essendo vicina a corsi d’acqua e quindi molto umida, la stagione ideale per un giro in bici sui Colli Euganei è la primavera. Infine, è utile indossare degli occhiali da sole per proteggersi dai molti moscerini che altrimenti finiscono negli occhi.

La zona ha una forte riconoscibilità, caratterizzata dalle montagne sullo sfondo di origine vulcanica di forma quasi perfettamente conica. Altra tipicità del territorio sono le vie d’acqua, che fino al dopoguerra, prima della motorizzazione di massa, costituivano le principali vie di comunicazione tra i centri abitati. Anche le ville di architettura classica sono un leit motive di quest’area dei Colli Euganei, destinate fin da alcuni secoli fa a luoghi di relax e riparo dallo stress delle città. Intorno al 1500 si sono diffuse poi le abitazioni contadine grazie alla riforma agraria (legge sui “beni inculti”) che dopo la sperimentazione delle prime bonifiche ha previsto la concessione di terreni a poco prezzo ai privati a patto di coltivarli. L’obiettivo ultimo era rifornire Venezia di alcuni generi alimentari che altrimenti avrebbe importato dall’estero. Altri elementi caratteristici del luogo, infine, sono i castelli e gli eremi situati quasi sulla cima dei monti circostanti.

Il nostro percorso inizia da Abano Terme. Immaginando l’anello come un orologio, ci troviamo alle ore 13. Procediamo in senso orario, quindi dirigendoci verso sud. Il primo comune che si attraversa è Montegrotto e sempre nella parte iniziale c’è la prima criticità e deviazione fuori dalla pista ciclabile. Superato il museo erbario ed il passaggio a livello si raggiungono il Catajo e la Villa Sabatico Sartori. In prossimità del centro storico di Battaglia c’è il secondo punto critico, occorre scendere dalla bici per non pedalare contromano sulla strada stretta. Giunti a Monselice, la città murata di epoca medievale, si passa su uno dei tanti ponti sui canali disseminati lungo il percorso e si interrompe il primo tratto ciclabile (in parte cilopedonale). La natura è verdeggiante ed il sole primaverile ne esalta i colori.

Per pranzo sosta ad Este, e anche se l’itinerario ufficiale non lo prevede vale la pena una visita al castello. All’altezza di Bastia c’è il primo e unico tratto di salita, comunque breve e non molto pendente. Alla fine della discesa si incrocia una strada che si attraversa per proseguire poi su un tratto di ciclabile separata, e subito si affronta un tornante a destra. L’ultima criticità si trova appena dopo l’indicazione di Villa Papafava. Il percorso prosegue poi a sinistra prima dell’ingresso a Treponti e giunge attraverso campi coltivati ad Abano Terme, punto di partenza del giro.