La Wilier Triestina Cento1 Hybrid non è solo una bici da corsa elettrica, è una #ebike intelligente capace di intervenire a supportare la pedalata quando il rider ne ha bisogno, e vedremo come.
La storica casa di Rossano Veneto l’ha ideata con un obiettivo preciso: dare la gioia della bicicletta da corsa di alta gamma a più persone possibili.
Così è nata la Cento1 Hybrid, una ebike che ha in sé tutte le qualità distintive delle bici Wilier: è performante, competitiva e soprattutto leggera.
Il motore è interamente contenuto nel mozzo posteriore e quasi non si vede perché è coperto dal pacco pignoni. L’energia è data da una batteria integrata nel telaio, praticamente invisibile, e il sistema si attiva da un pulsante posto sul tubo orizzontale.
La cura del design è tale che a prima vista non ci si accorge che si tratti di una bici a pedalata assistita, tanto la linea è snella e pulita.
Il peso ridotto della bici ne fa una vera e propria bici da corsa con una pedalata agile e scattante, anche a motore spento. Questo risultato fa della Wilier Cento1 Hybrid una bici adatta a tutti.
L’ex atleta che ha sempre pedalato ma non si sente più di fare le grandi salite contando solo sulle proprie gambe può trovare in questa e-road il giusto tipo di sostegno, con un intervento del motore solo nel momento richiesto. Così come chi non ha mai usato la bici da corsa potrà salirci senza sentirsi inadeguato, ma al contrario riuscendo a fare fin da subito dei bei giri.
Il sistema di assistenza può essere attivato in diversi modi. Si può semplicemente azionare il pulsante di attivazione retoilluminato posto sul tubo orizzontale e selezionare il livello di assistenza. Oppure si può utilizzare l’applicazione dedicata Ebikemotion scaricandola gratuitamente sul proprio smartphone.
In questo caso dal cellulare sarà possibile controllare alcune informazioni base come velocità, distanza, pendenza e carica della batteria, ma si potranno anche compiere delle funzioni più complesse come gestire la navigazione, programmare i giri e registrare e archiviare i percorsi.
È anche possibile programmare la velocità o la frequenza cardiaca in modo che durante l’uscita non vengano superati i limiti che ci siamo imposti.
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